Camping La Califfa – dal 1967 – posizionato tra mare e lago offre da 40 anni a tutta la clientela un soggiorno confortevole, sole, mare, natura e tanto divertimento.
Non di solo mare, spiaggia, allegria e divertimenti è pieno il camping la Califfa. Nei dintorni troverete decine di occasioni culturali, ma anche fiere, sagre, feste, momenti per vivere e gustare la profonda gentilezza della gente di uno dei luoghi più incantevoli d’Italia…
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È situata lungo la linea ferroviaria Roma-Napoli con la stazione più vicina situata a Fondi.
Nel territorio si trovano tracce di frequentazione a partire dal paleolitico superiore.
Secondo la tradizione presso Sperlonga sorgeva la città di Amyclae, fondata dagli Spartani.
In età romana sorsero nel territorio numerose ville, la più celebre è quella appartenente all’imperatore Tiberio, comprendente una grotta naturale modificata e decorata con sculture del ciclo dell’eroe omerico Ulisse. Le ville erano inoltre centri di produzione per l’industria della pesca (vasche per l’allevamento).
I ruderi della villa imperiale furono adoperati come rifugio nel VI secolo, ma il paese si sviluppò intorno ad un castello sul promontorio di San Magno (65 m s.l.m.), uno sperone dei monti Aurunci, a difesa dalle incursioni via mare dei Saraceni, prendendo il nome dalle numerose cavità naturali della zona (speluncae).
Il nome del castrum Speloncae appare in un documento del X secolo: il castello comprendeva una piccola chiesa dedicata a san Pietro, patrono dei pescatori. Intorno al castello si sviluppò progressivamente il paese per cerchi concentrici. Nell’XI secolo l’abitato fu cinto da mura, di cui resta traccia di due porte: “Portella” o “Porta Carrese” e “Porta Marina”, che portano lo stemma della famiglia Caetani.
La spiaggia
Sperlonga restò un piccolo paese di pescatori, continuamente minacciato dalle incursioni dei pirati che arrivarono a rapire (come ricordano i murales del paese) i suoi abitanti per ridurli in schiavitù. Malgrado la costruzione per la difesa della costa di una serie di torri di avvistamento, la città venne distrutta nel 1534 da un attacco del pirata saraceno Khair Ad-Dìn, detto il Barbarossa. Una seconda distruzione ad opera dei Turchi si ebbe nel 1622.
Con la ricostruzione del XVIII e XIX secolo la cittadina assunse la forma attuale (“a testuggine”) e vennero erette chiese e palazzi signorili. Fino al 1926 fece parte della provincia di Caserta.
Lo sviluppo, basato soprattutto sul turismo si ebbe dopo l’apertura della via litoranea tra Terracina e Gaeta, nel 1957, quando, infranto il secolare isolamento, il paese uscì gradualmente dall’estrema povertà che lo caratterizzava. Forte impulso venne rappresentato anche dalla concomitanea scoperta delle sculture della villa di Tiberio e dall’arrivo di un turista d’eccezione, l’attore Raf Vallone, tra i primi forestieri a innamorarsi del posto.
La grotta di Tiberio
La villa dell’imperatore romano Tiberio deriva dall’ingrandimento di una precedente villa tardo-repubblicana, con ambienti disposti intorno ad un portico. Una grotta naturale venne sistemata come sala da pranzo estiva, con giochi d’acqua e straordinari gruppi scultorei del ciclo di Ulisse, rinvenuti in frammenti nel 1957 e attualmente conservati nel “Museo archeologico nazionale di Sperlonga”.
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