Il bambù può diventare la risorsa più sostenibile al mondo:
Grazie alla sua velocità di crescita e di maturazione, la foresta di bambù è pronta per i primi tagli dopo soli 6-8 anni. Con il continuo rigenerarsi naturale, l’ampia rete di rizomi produce ogni anno nuovi bambù.
Utilizza molto la luce del sole e converte le sostanze nocive dell’atmosfera per poi nutrirsene. Non necessita di trattamenti pesticidi per crescere.
La sua crescita non prevede l’utilizzo di macchine agricole, eccetto la prima volta, per la lavorazione del terreno.
I larghi utilizzi del bambù consentono di sfruttarlo pienamente, senza residui, dal punto di vista commerciale. Dal punto di vista della resa un ettaro di bambù equivale ad almeno 20 ettari di boschi tradizionali, con la differenza che si pianta una sola volta e pur tagliando ogni anno il 30% della foresta non pregiudichiamo il raccolto dell’anno successivo, in quanto ogni anno con la nascita dei nuovi germogli (turioni) la foresta si rigenera come e/o più dell’anno precedente, infatti il taglio annuale dei culmi più vecchi, stimola la nascita dei nuovi bambù. Il bambù ha delle caratteristiche ambientali e biologiche tali da generare solo positività per l’ambiente circostante e per il terreno.